lundi 7 juin 2010

Alla flora molisana

Alla flora molisana così varia è legata la fauna che, anche se ha perso il suo carattere originario, ancora è viva.
FAUNA

Tra gli uccelli in Molise si trovano
- La QUAGLIA che appartiene alla famiglia “Fasianidi” e al genere “Coturnix”, si trova in poche zone tra cui Campolieto. E’ un uccello lungo 18 cm, ha un corpo tondo e piccolo, una coda estremamente corta, ali lunghe ed appuntite e piume brunastre. Vive in aree coltivate a cereali e leguminose e si nutre di frumento, avena, insetti, ragni e chiocciole.
- La STARNA che appartiene alla famiglia delle “Phasianidae” si trova sui monti di Frosolone, Macchiagodena e Miranda. E’ un galliforme di dimensioni medie, presenta una colorazione grigia tendente al marrone sulle parti superiori; le ali sono castane e sul petto ha una macchia color ruggine. Si ciba di semi, gemme e bacche e costruisce il nido nel folto della vegetazione.
- La POIANA, appartenente alla famiglia delle “Butoninze”, è un uccello da preda di medie dimensioni. Sembra un’aquila in miniatura con forme più raccolte, ali larghe e rotondeggianti, è di colore bruno con macchie bianche nella parte inferiore del corpo, si nutre di piccoli roditori, di rettili, grossi insetti e animali morti.
- Il BIANCONE (Circaetus gallicus); è un accipitride di dimensioni più grandi rispetto alla poiana. È chiaro nella parte inferiore e l’area del capo e del petto si distacca con evidenza dal resto del corpo. Ha una testa chiara e occhi gialli e lucenti. È una tra le specie più rare in Europa.
- La BALIA DAL COLLARE (Ficedula albicollis); è un passeriforme abbastanza piccolo e in Italia ha poche nidificazioni. È chiamato in questo modo poiché il bianco della gola si estende fino alla nuca a formare un esteso collare. Il suo piumaggio muta in base alla stagione.
- Il PICCHIO ROSSO MAGGIORE (Dendrocopos major); è un uccello le cui forme sono tozze e il cui becco ha una forma a pugnale. È nero sul dorso, beige sul petto e sul collare, mentre l’addome è rosso accesso. In Italia è una specie protetta.

- Il PICCHIO VERDE (Picus viridis) è un uccello che predilige gli habitat montani. Si nutre di insetti e larve, celati sotto la corteccia dei tronchi d’albero, che cattura grazie al suo becco, utilizzato per perforare il legno. Nidifica da marzo ad inizio estate.
- L’AIRONE CENERINO (Ardea cinerea) è un uccello acquatico di notevoli dimensioni tanto da raggiungere, in età adulta, i 98 cm. Il suo piumaggio è di colore grigio (simile alla cenere) sulla parte superiore e bianco in quella inferiore. L’adulto ha un ciuffo nucale nero molto evidente. È una specie protetta perché minacciata dall’inquinamento delle acque dovuto a scarichi fognari abusivi.
- NIBBIO REALE (Milvus milvus) è un uccello rapace, in cui il dimorfismo sessuale è inesistente. Spesso si confonde con il Nibbio bruno ma il suo piumaggio è molto più chiaro e presenta una coda rossiccia profondamente forcuta. Se si osserva in volo si distingue anche per la macchia biancastra sul lato inferiore delle remiganti primarie. La sua coda, molto larga, gli permette di planare con più facilità. È prossimo al rischio di estinzione.
Non mancano la TORTORA (Streptopelia turtur), il COLOMBACCIO (Colomba palumbus), la, GHIANDAIA (Garrulus glandarius), il MERLO (Turdus merula), il TORDO (Tordus philomelos), il GUFO COMUNE (Asio otus), la CIVETTA (Athene noctua), il BARBAGIANNI (Tyto alba), la BECCACCIA (Scolopax rusticola).
Tra i mammiferi troviamo
- La LEPRE appartiene alla famiglia dei “Leproidi” e al genere “Lepus europaeus”. E’ presente ovunque, sia in collina che in montagna in quanto si adatta a tutti gli ambienti e anche grazie al sistematico ripopolamento operato dalle province di Campobasso e Isernia. Essa si nutre di erbe fresche e secche, frutta e germogli di leguminose. E’ lunga circa 48-70cm, ha delle orecchie erette più lunghe della testa e gli arti posteriori sono più lunghi di quelli anteriori permettendole una forte spinta; è di colore grigio scuro e la coda è corta e bianca.

- Il CINGHIALE (Porcus) trova il suo habitat naturale nei boschi di Pescolanciano, Carovilli, Vastogirardi e Agnone, dove ha preliferato, favorito dalla fitta vegetazione e dai regolamenti sulla caccia. E’ un maiale selvatico dal temperamento aggressivo, la sua pelle è molto spessa, per proteggerlo da ferite, infezioni e morsi animali. Durante il periodo che precede l’accoppiamento, i maschi sviluppano uno strato di grasso sottocutaneo per difendersi dagli attacchi dei rivali e come riserva energetica durante il periodo degli amori, quando mangiano molto poco. Esso si nutre di ghiande, semi e insetti; è un animale utile per l’ecosistema boschivo, in quanto scavando alla ricerca del cibo smuove il terreno internando i semi.
- Il LUPO (Lupus) è ancora presente sui monti del Matese e sulle montagne di Capracotta, dove sopravvivono ormai pochi esemplari nelle aree più impervie e meno disturbate. Appartiene alla famiglia dei “Canidi”, carnivori simili ai cani. Il suo colore varia in base all’età e alla stagione, di solito, infatti, è grigio-giallastro o marrone rossiccio. Esso presenta una dentatura affilata e raggiunge al massimo 10 anni di vita. Può vivere isolato, ma di solito si trova all’interno di piccoli branchi guidati da due individui, un maschio e una femmina; la grandezza del branco varia in base all’habitat e alla quantità di cibo disponibile. Il lupo si sposta continuamente per ricercare le sue prede, in prevalenza piccoli animali.
Un tempo erano numerosi anche l’ ORSO MARSICANO e i CAPRIOLI, ma oggi sono quasi tutti estinti e quelli superstiti restano protetti a ridosso del confine con l’Abruzzo.
I Mammiferi sono inoltre rappresentati dal TOPORAGNO (Soricidae), la TALPA (Talpa europea), il RICCIO (Erinaceus europaeus), la DONNOLA (Mustela nivalis), la FAINA (Martes foina), lo SCOIATTOLO (Sciurus vulgaris), il TASSO (Taxidea taxus), la VOLPE (Vulpes), il DAINO (Dama dama), il GHIRO (Glis glis), la MARTORA (Martes), la PUZZOLA (Mustela potorius).
Nell’alto Volturno ci sono diverse specie di “Salmonidi” tra cui la TROTA, ma alle foci dei fiumi molisani è possibile trovare anche CEFALI e SPIGOLE. Non mancano il LUCCIO (Esox lucius), l’ANGUILLA (Anguilla anguilla), il CAGNETTO (Salaria fluviatilis), lo SPINARELLO (Gasterosteus aculetus), il PESCE GATTO (Ameirus melas), la LAMPREDA DI RUSCELLO (Lampreda fluviatilis), il GAMBERO DI FIUME (Austropotamobius pallipes).
Tra i rettili sono presenti la BISCIA e la VIPERA che vivono in zone pietrose di montagna, in particolare sui Monti del Matese e su Monte Meta. il BIACCO (Hierophis viridiflavus), il CERVONE (Elaphe quatuorlineata), il RAMARRO (Lacerta bilineata) e la LUCERTULA (Lacertilia).
- BISCIA DAL COLLARE (Natrix natrix) è un rettile non velenoso di colore verde scuro o marrone, con un caratteristico collare giallo dietro alla testa. Questo animale è un grande nuotatore e, non essendo velenoso, ha come unica difesa la produzione di un fluido dall’odore aspro o la finzione della morte.

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